L’Istituto Comprensivo di Porto Viro è stato istituito il 1° settembre 2000 in attuazione del DPR 275/1999 con l’unificazione della scuola media di Contarina, della scuola media di Donada e della scuola elementare Mons.S.Tiozzo di Donada. Dal 1° settembre 2009, in seguito ad un provvedimento di dimensionamento ha accorpato le scuole della Direzione Didattica e comprende perciò tutte le scuole dell’Infanzia Statali, le scuole Primarie e le scuole Secondarie di I grado situate nel territorio comunale.
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “SAN DOMENICO SAVIO”
Testi, ricerche e realizzazione grafica a cura delle insegnanti Silvia Fregnan, Claudia Legorini e Alessandra Pianta dell’Istituto Comprensivo di Porto Viro in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario dell’intitolazione della scuola Media al giovane S.Domenico Savio. Anno scolastico 2008-2009.
I lavori di costruzione dell’edificio scolastico iniziarono intorno al 1910. Nel 1916-1917, a lavori quasi ultimati, l’edificio servì come ospedale militare in quanto la “spagnola” aveva colpito soldati e famiglie (notizie tratte dal libro “Indrio in tel tempo” di Mario Naia).
La Direzione Didattica di Contarina, su iniziativa del Consiglio di Circolo, nel novembre 1988 inoltrò al comune di Donada la richiesta di intitolare il plesso a Monsignor Sante Tiozzo.
MONSIGNOR SANTE TIOZZO
Sante Tiozzo (detto “Bon”) era un giovane di Sottomarina di Chioggia, avviato agli studi presso il seminario della sua città dallo zio Don Gioacchino Tiozzo (parroco a Donada per 25 anni). Sante Tiozzo divenne sacerdote a 23 anni, il 20 marzo 1920 e arrivò a Donada nel 1928 dove rimase per quarantasei anni, fino al settembre del 1974.
Nella canonica parrocchiale è custodito il suo diario dove annotava con cura gli eventi della parrocchia, le funzioni e le sue impressioni. Nel diario racconta eventi tristi come quando, il 16 dicembre 1943, furono buttate giù dal campanile le tre campane per essere demolite. Ma anche momenti lieti, come il 14 agosto 1949 quando le campane tornarono a suonare.
Fu un grande educatore, in questa scuola elementare teneva lezioni di catechismo per i fanciulli e anche le adunanze settimanali. Finita la guerra il parroco amava riunire attorno a sé i giovani per insegnare loro come la libertà doveva nascere dal cuore di ciascuno ed essere difesa nel rispetto reciproco di ogni persona.
Durante l’alluvione del 1951 Mons. Sante Tiozzo aiutò generosamente la popolazione, sia moralmente che materialmente, attraverso la Croce Rossa e la Pontificia Opera di Assistenza.
Le sue ultime parole scritte alla comunità donadese in una lettera datata 10 ottobre 1974 mostrano il profondo affetto per questo paese e i suoi abitanti che ringrazia per il bene che gli hanno voluto. Morì il 13 Aprile 1978.
(Il Gazzettino 26 febbraio 1989, testimonianza di Mario Naia).
SCUOLA PRIMARIA “CESARE TORQUATO CAPATO”
La scuola primaria di Taglio di Donada è stata intitolata il 26 giugno 1993 alla memoria del soldato Cesare Torquato Capato, nato nella frazione donadese l’11 ottobre 1924 e morto, non ancora ventenne, il 17 agosto del 1944 nel “Lazzaret KgF” di Zeithain, tristemente conosciuto come “Campo di morte”, ubicato nell’ex Germania Orientale nelle vicinanze del fiume Elba.
STORIA DI TORQUATO CESARE CAPATO
Capato Torquato Cesare, di Galeazzo e Darelli Maria, nacque l’undici ottobre 1924 a Taglio di Donada, all’epoca era domiciliato in Via Trento dove attualmente vive ancora la famiglia e il fratello Guidalberto.Frequentò la Scuola elementare di Taglio di Donada, continuò gli studi ad Adria e poi iniziò a frequentare la scuola per geometri presso l’Istituto Convitto Zannini di Padova.Appena diciottenne venne chiamato a servire la patria in armi, abbandonando così gli studi che aveva intrapreso con passione. Assegnato al V Reggimento Genio Marconisti, prestò servizio nella caserma militare di Banne, presso Trieste, ma dopo un raid tedesco, fu deportato in Germania.Le vicissitudini di quel tempo non sono ben note ma, si sa che fu assegnato al campo di concentramento di Zeithain, definito “Campo di morte” da Padre Luca, il Cappellano militare che scrisse un libro in memoria dei caduti.Durante il trasferimento da Trieste in Germania, (era il 20 settembre 1943) scrisse un biglietto che lanciò dalla tradotta e fu raccolto da una ragazza, Giuseppina Jurza di Postumia, che lo inviò alla famiglia a Donada, la quale venne così a conoscenza del fatto.Passò circa un anno nel campo e scrisse molte cartoline che arrivarono all’indirizzo di Via Trento.I mezzi per comunicare a quel tempo erano ridotti e queste sole sono le notizie in possesso.Si sa che lavorò fino al 23 giugno 1944 a Dresda e la sera stessa fu ricoverato urgentemente per forti dolori addominali: ai raggi fu diagnosticata tbc intestinale.Nei suoi ultimi giorni gli si poté dare solo acqua e zucchero.Consegnò per i familiari la tessera su cui mandò i suoi ultimi baci e un saluto speciale a zio Antonio. Era ridotto ad uno scheletro del peso di 41 chili.Morì il 17 agosto 1944.Venne sepolto nel cimitero di Zeithain, e le spoglie sono state rimpatriate dopo 48 anni.I resti mortali sono stati deposti il primo marzo 1992 nella cappella di famiglia nel cimitero di Donada.
ricostruzione storica a cura del Maestro Luciano Perazzolo
SCUOLA PRIMARIA “ALDO MORO”
La Scuola Primaria, ora dedicata al celebre statista, il 15 dicembre 1959, durante i lavori di costruzione, subisce un crollo. Solamente il 10 maggio 1971, viene inaugurato il nuovo edificio.La scuola si trova in una via intitolata a Nello Fregnan, partigiano locale della seconda guerra mondiale.
Il partigiano Nello Fregnan
Nello Fregnan nasce a Contarina il 7 novembre 1925.Nel 1945, proprio nel giorno della Liberazione, il giovane Nello appena ventenne consapevole del grave rischio che correva, con coraggio affronta il nemico, nella zona di Cao Marina (località Murazze), armato solo di un moschetto modello 41.Dopo aver sparato diversi colpi in direzione del nemico, Nello Fregnan cercando un riparo corre verso l’azienda agricola dei signori Valentini posta più a nord.Durante la corsa il giovane è colpito di spalle da un proiettile nemico.Ormai ferito a morte riesce a gridare e a chiamare aiuto; dall’abitazione dei Valentini, il giovane Danilo dopo aver assistito alla scena, sotto gli spari nemici, cerca in qualche modo di portargli soccorso. Lo trascina verso un campo di segale e lo conforta, mentre Nello a stento lo invita a sparare per difendersi dalla raffica di pallottole che giungevano da ogni direzione.Con la forza della disperazione e del dolore Nello, riesce a rimettersi in piedi e correre con Valentini verso una stalla. Lì, adagiato su un letto di paglia, consolato dall’amico soccorritore trascorre i suoi ultimi minuti di vita.
ricostruzione storica a cura di Monica Bisco.
PORTICINO
Il territorio di Porto Viro, secondo alcuni storici, venne, per la prima volta, abitato intorno al 1200 con l’afflusso di profughi ed esiliati politici della Repubblica Veneta che si attestarono in località Portesin (piccolo porto).
Era una insenatura del mar Adriatico rifugio di pescherecci durante le burrasche; tuttavia i rinvenimenti archeologici del territorio di Porto Viro e qualche toponimo (Portesin – Portesia) testimoniano la presenza di possibili insediamenti già dall’epoca greco-etrusca e romana.