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La nostra gita a Venezia

foto venezia

Martedì 12 aprile noi alunni di IV^ A della scuola primaria “A.Moro” siamo andati in gita scolastica a Venezia. Al mattino ci siamo svegliati tutti di buon’ora e ci siamo recati, accompagnati dai genitori, alla stazione dei treni di Adria. Qui insieme alle maestre siamo saliti sul treno delle 7.55 e siamo
partiti.

Arrivati a Venezia, siamo scesi dal treno e usciti dalla Stazione abbiamo percorso tanti vicoli stretti chiamati “calli”, abbiamo superato canali, attraversato ponti, abbiamo visto gondole e imbarcazioni enormi. Una dellecose che ci ha stupito di più è che, essendo Venezia circondata dalla laguna, non ci sono macchine, ma soltanto piccole vie e canali dove passano le barche adibite alle diverse funzioni: ambulanza, polizia,pompieri, carabinieri, trasporto cittadini, raccolta rifiuti......

Finalmente, dopo un’ora siamo arrivati, in un campo, dove abbiamo fatto merenda, prima di entrare nell’edificio che accoglie la Collezione Peggy Guggenheim. Vengono chiamati campi le piazze che un tempo non erano pavimentati ed erano dei veri e propri campi adibiti a orti e terre coltivate.

La nostra guida, Silvia, ci ha salutato nel Giardino del palazzo Venier dei Leoni che accoglie la Collezione e che fu la residenza veneziana di Peggy
Guggenheim. Questa struttura che ha la caratteristica di essere l'unico edificio ad un piano affacciato sul Canal Grande, è stata casa museo fino alla
morte della proprietaria nel 1979, mentre divenne definitivamente museo a partire dal 1980. Accompagnati da Silvia abbiamo percorso le varie stanze
della casa e invitati ad osservare alcune opere, sculture e dipinti, che rappresentavano l’idea di spazio che gli artisti sentivano e che esprimevano nei loro lavori artistici. Dallo spazio come ricerca di equilibrio dello scultore Calder, allo spazio esteriore in cui la ballerina di Severini è protagonista così
come il Cavallo con case di Boccioni e Oceano n.5 di Mondrian; allo spazio interiore di Kandinsky e Pollock fatto di emozioni sensazioni e sentimenti
dell’animo umano, allo spazio fonte di inquietudine che spinge a ricercare in noi stessi qualcosa per comprenderci e migliorarci come in Ernst, fino allo
stile di Magritte che cerca in ogni modo di rappresentare il lato oscuro e misterioso della realtà, cioè dello spazio percepito.

Che meraviglia aver potuto ammirare dal vivo opere viste in foto o riproduzioni e seguire le spiegazioni così esaurienti e particolari!
Abbiamo infine visitato un altro luogo in cui Peggy amava trascorrere il suo tempo: il Giardino con il trono bizantino e il gazebo. In un angolo del giardino, dove Peggy seppelliva i suoi cani, sono riposte anche le sue ceneri. Abbiamosalutato e ringraziato Silvia e siamo usciti dal museo. Ci siamo quindi recati alla Basilica della Madonna della Salute che si trova sempre su quella riva del Canal Grande. Il santuario accoglie l’icona di una Madonna dal volto scuro chiamata Mesopanditissa, mediatrice di pace, poiché invocata ha riportato,in tempi passati, la pace dopo sessanta anni di guerra. È chiamata della salute perché da lei i veneziani riconobbero di aver ricevuto in dono la salute nella guarigione dalla peste. Anche noi abbiamo rivolto alla Madonna una preghiera per la pace e perché protegga tutte le persone a noi care e che magari stanno soffrendo per una malattia.

Era ora di pranzo, così in un altro campo, comodamente seduti su panchine e gradini di un edificio abbiamo consumato il nostro pranzo al sacco.
Sazi e riposati abbiamo ripreso il cammino per raggiungere piazza San Marco. Lungo una calle abbiamo, però, avuto modo di fare dei piccoli acquisti
di souvenir di Venezia e gustarci un buon gelato. Appena arrivati a Piazza San Marco abbiamo notato la sua grandezza. Piazza San Marco è l’unico
spazio di Venezia chiamato “piazza”. La piazza era affollata di turisti e piccioni. Piazza San Marco è caratterizzata da molti monumenti: noi abbiamo
individuato la Basilica di San Marco e il campanile. Proseguendo verso destra abbiamo scorto il Palazzo Ducale, palazzo residenza del Doge e un
po’ oltre il Ponte dei Sospiri. Il Ponte dei Sospiri collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove. Si chiama così perché quando i prigionieri andavano in carcere, si affacciavano per dare un’occhiata alla Laguna di Venezia per l’ultima volta e sospiravano per la perdita della libertà.

Infine ci siamo incamminati per raggiungere la stazione. È stata una lunga camminata. Nel nostro tragitto per mantenere la fila ed essere sicuri di non
perdersi tenevamo una corda. Molte persone guardandoci ridevano; alcuni ci hanno fatto anche le foto, perché è un’ottima idea da seguire. Alle 16.21 il
treno è partito e siamo arrivati ad Adria alle 18.21.

È stata una giornata indimenticabile, siamo riusciti a vedere quanto era stato programmato e visto, per lo meno esternamente, luoghi importanti di
Venezia.

Il tempo ha aiutato (c’era un sole splendente... un po’ caldo ma bello!) e poi noi ragazzi ci siamo divertiti tantissimo: abbiamo riso, scherzato, ammirato,
osservato e soprattutto abbiamo camminato... tantissimo! Arrivati a casa eravamo esausti ma felici... felici della bellissima giornata trascorsa.

Link al video: https://youtu.be/d97NzxzhjPI

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